IL FUTURO AVVIENE MENTRE FAI QUALCOSA CHE AMI - THE FUTURE HAPPENS WHEN YOU MAKE SOMETHING YOU LOVE
At the SEMI conference in Modena, among many remarkable talks, two stood out to me the most: those by Piera Levi Montalcini and Benedetto Vigna.
Both are figures of great responsibility, each in very different — yet perhaps not so different — fields:
she, the President of the Levi-Montalcini Foundation.
He,
the CEO of Ferrari.
She is an engineer, he a physicist.
What strikes me most about truly great people is simplicity.
All the prestige, the aura, the emotional weight of their names or the brands they represent dissolve in their words — words that describe simple actions, practical reasoning, almost unbelievable in their clarity.
Levi Montalcini spoke about a particular plant species with specific properties, like a researcher in a lab, hands in the soil, dissecting and experimenting with curiosity and precision.
Vigna shared how, unable to find a job after graduating in physics, he decided to earn a diploma as an electronic technician and send his résumé to STMicroelectronics — because he simply loved circuits and innovation.
Even today, he speaks of Ferrari as if he were describing a household appliance, not one of the most iconic brands in the world.
And that’s precisely the point.
The greatness of great minds lies in their ability to make the complex accessible.
Their humility and focus on the essence of things turn awe into action — they convert.
That is also what truly effective content does.
When a voice is powerful yet stripped of narcissism and vanity — when it’s enriched instead with genuine attention to truth and substance — that’s when the magic happens.
That’s when the storytelling begins that can transform a company or a person into a brand no one can ignore — regardless of who or what they represent.
Al convegno SEMI di Modena, tra i tanti interventi di grande valore, due mi hanno colpito più di tutti: quelli di Piera Levi Montalcini e Benedetto Vigna.
Due figure di grande responsabilità, in ambiti apparentemente distanti ma, forse, non così diversi:
lei, presidente della Fondazione Levi-Montalcini;
lui, CEO di Ferrari.
Lei ingegnere, lui fisico.
Quello che mi colpisce davvero dei grandi è la semplicità.
Tutto il prestigio, il carisma e l’aura che li circondano svaniscono nelle loro parole, che raccontano azioni semplici, ragionamenti pratici, quasi disarmanti nella loro linearità.
Levi Montalcini parlava di una particolare specie vegetale dalle proprietà uniche, con la passione e la concretezza di una ricercatrice in laboratorio, mani nella terra, curiosa e rigorosa allo stesso tempo.
Vigna, invece, raccontava di quando — non trovando lavoro dopo la laurea in fisica — decise di prendere un diploma da perito elettronico e inviare il suo CV a STMicroelectronics, semplicemente perché amava i circuiti e l’innovazione.
E anche oggi parla di Ferrari con la naturalezza con cui si parlerebbe di un frullatore di casa, non di uno dei marchi più iconici del mondo.
Ed è proprio questo il punto.
La grandezza dei grandi sta nella capacità di rendere accessibile ciò che non lo è.
Nel riuscire a parlare di imprese straordinarie o ricerche complesse con umiltà, chiarezza e attenzione all’essenza delle cose.
È quella semplicità che ispira, che muove all’azione — che converte.
Perché anche un contenuto efficace fa esattamente questo:
quando una voce è potente ma libera da narcisismo e vanità, e si riempie invece di attenzione autentica, di verità e sostanza, allora nasce la magia.
Ed è lì che comincia la costruzione di un racconto capace di trasformare un’azienda — o una persona — in un brand che nessuno può ignorare,
a prescindere da chi rappresenta e al di là di ogni etichetta.


